Pasquale Irlando con la sua Osella (foto di Giuseppe De Felice)



Per almeno vent'anni, il mondo delle gare in salita ha annoverato tra i suoi maggiori specialisti il pugliese Pasquale Irlando. Nato a Locorotondo (Bari) nel 1965, Irlando si affaccia sul panorama del motorsport nella seconda metà degli anni '80: nel 1986 si presenta alle gare in salita direttamente con una vettura sport Osella, saltando di pari passo la "trafila" delle utilitarie turismo di serie come invece fa la maggior parte dei piloti.
Si avvera per lui un sogno, infatti nel 1987 alla gara di casa "Coppa Fasano-Selva" (che vince per ben 7 volte) si trova iscritto insieme ai "mostri sacri" della Montagna tra i quali i suoi idoli d'infanzia Mauro Nesti e Domenico Scola, fino ai nuovi campioni Ezio Baribbi e Giulio Regosa. Fa subito parlare di sè per le sue doti eccezionali, tant'è vero che proprio Enzo Osella gli affiderà per molte stagioni le sue vetture ufficiali.





Siamo nel 1990: Pasquale Irlando con la Olmas-RAM Sport sta lasciando il parco chiuso di Borno (foto Salvetti)


Come molti, anche Pasquale ha iniziato con i kart; l'intenzione è quella di formarsi una carriera con le monoposto di Formula, ma i costi sono per lui insostenibili e così, pur di continuare a correre, decide di puntare sulle gare in salita, quelle che costavano meno.

Nel 1990 inizia la sua stagione d'oro con le prime vere affermazioni, nelle gare locali ma anche in alcune gare sia del Campionato Italiano che di quello Europeo: vince per tre anni di fila la "Cronoscalata Città di Potenza" (poi "Abriola-Sellata") allora valida per il titolo continentale, si fa conoscere anche in Vallecamonica portando in gara una Olmas-RAM celeste con la quale conquista uno splendido 3° posto assoluto dietro al vincitore Nesti e a Baribbi.

Nel 1991 affronta una nuova stagione con una Osella PA9/90: con questa vettura sport ottiene a Borno un 4° posto, migliorando notevolmente il suo personale l'anno successivo arrivando 3° assoluto, distanziato dal duo di testa (rispettivamente Baribbi e Nesti) di soli 5 secondi.




Schierato alla partenza dell'edizione 1992 (© Gianni Tomazzoni)



L'annata si rivela formidabile con la conquista, a 28 anni, del suo primo titolo di Campione Italiano della Montagna (che vincerà in seguito altre quattro volte: nel 1995, 1996, 2000 e 2003).

Nel 1993 viene coinvolto dall'Alfa Romeo in un ambizioso progetto: riportare le Case ufficiali nelle gare in salita, una cosa che non si vedeva da vent'anni almeno (quando le gare di massima popolarità erano dominate da Alfa Romeo, Ferrari, Porsche e Abarth). Il progetto consiste nel prendere parte al CIVM con le "155 GTA" ufficiali, le stesse che corrono anche nei campionati Turismo in circuito. L'idea di partenza è buona, poichè grazie a recenti rivoluzioni regolamentari, le vetture Sport-Prototipo C3 (già Gruppo 6) vengono messe al bando in favore di nuovi Prototipi CN con motori derivati dalla produzione di serie. Questo farebbe in modo che il divario prestazionale tra Sport e vetture Turismo e GT si riduca in modo considerevole, favorendo maggiormente queste ultime.

Il campionato si avvia a favore proprio di Irlando e della sua Alfa 155: arriva la vittoria assoluta alla "Alghero-Scala Piccada", gara inaugurale. Con la stessa vettura prende parte ad altre gare di campionato, come la "Biella-Oropa", la "Caprino-Spiazzi" e la "Malegno-Borno" dove chiude 2° alle spalle di Mauro Nesti.

Dopo la Coppa Bruno Carotti "Rieti-Terminillo" il programma dell' Alfa Romeo si interrompe anzitempo nel pieno della stagione, così Irlando torna con la Osella PA9/90 con la quale vince subito la "Piagge-San Giacomo" (meglio nota come "Coppa Paolino Teodori").

Dal 1994 Enzo Osella affida a Irlando il compito di collaudare e mettere a punto un nuovo modello di vettura sport, la PA20/S. Con questo prototipo nel 1995 il pilota pugliese sarà protagonista di una stagione esaltante: vittorie a ripetizione con relativi record (uno su tutti, quello alla "Caprino-Spiazzi" che Nesti fece segnare nel 1984 a oltre 160 Km/h di media e che resisteva ormai da 10 anni). E' per la seconda volta campione italiano assoluto, un successo che ripete clamorosamente anche l'anno successivo in una stagione che è praticamente la fotocopia di quella passata.






1998 - Pasquale Irlando (Osella PA20-S) alla sua seconda vittoria a Borno (© Tuttorallypiù)


E' il suo momento d'oro: tra il 1997 e il 1999 prende parte a tre edizioni del Campionato Europeo della Montagna vincendo tutte e tre le volte il titolo: soltanto nel 1997 conquista ben 7 vittorie su 11 gare. Nel 1998 trova sulla sua strada un avversario ostico, il tedesco Rudiger Faustmann, il quale cerca di rendergli la vita difficile ricorrendo talvolta anche a pratiche poco "sportive" (invano cerca di ottenere la squalifica del pilota pugliese, a seguito di reclami sporti in più occasioni -rivelatisi alla fine infondati- adducendo presunte irregolarità sulla sua Osella).
Dopo la triennale parentesi europea, nel 2000 Irlando torna a lottare per il CIVM vincendolo, ma senza alcuna gioia: a metà stagione l'amico (e avversario in gara) Fabio Danti muore tragicamente schiantandosi contro un albero con la sua Osella alla "Caprino-Spiazzi" a pochi metri dal traguardo. E' un duro colpo, ne risentirà a lungo e in modo pesante tutto l'ambiente del motorsport.







2005 - L'ultima volta di Irlando alla Malegno-Borno, su Osella PA21-Junior dove chiude decimo assoluto (foto Salvetti)


Alle tre vittorie conquistate da Irlando a Borno (1995-1998-1999) purtroppo non ne seguono altre: per tre anni consecutivi il primo posto è ben saldo nelle mani di Franz Tschager, che nel 2000-2001-2002 vince tre titoli europei mentre Pasquale si dedica con maggior impegno alla pista, nel Campionato Italiano Sport Prototipi, sempre con vetture Osella.
Torna alle gare in montagna nel 2003 continuando a correre e mietere successi alla guida dell' Osella PA21/S, mentre inizia lo sviluppo di un nuovo modello Osella, la PA21/Junior motorizzata. I successi assoluti però iniziano pian piano a scemare, anche in Vallecamonica si classifica sempre più nelle retrovie: la sua ultima partecipazione alla "Malegno-Borno" nel 2005 si chiude con un 9° posto.
Conclude la sua carriera nel 2007 cogliendo però ancora ottimi risultati come alla 57a "Trento-Bondone", con un brillante 3° posto ottenuto alla guida dell'Osella PA21/S-Honda, e alla "Luzzi-Sambucina" in Calabria dove conquista la vittoria assoluta.