Un bel primo piano di Simone Faggioli (© Areacorse)
Al "Trofeo Vallecamonica" 1998 su Osella PA20 Renault giunge 4° di Classe P/3-CN (foto di Tonino Menichetti)
Nel
1998, Faggioli inizia il Civm in Gruppo N con una Ford
Escort Cosworth (Classe 3000). Giunge subito 2° di Classe
nella prima gara, mentre alla Caprino-Spiazzi dello stesso
anno, sotto il diluvio, compie un capolavoro vincendo
nettamente la Classe, relegando il 2° classificato a ben
20" di distacco! Arriva presto l'esordio con le vetture
Sport, nella "P3", dove coglie due vittorie, a Gubbio e
alla salita a lui più cara, la Lima-Abetone, più svariati
secondi posti assoluti. Nel 1999 con l'Osella si piazza
secondo assoluto nella graduatoria generale del Civm
nonostante la partecipazione a sole 5 gare titolate, con
tre vittorie (Verzegnis, Monte Erice e Coppa Nissena) e un
2° posto alla Caprino-Spiazzi. Nello stesso anno è
però protagonista anche di un serio incidente, proprio qui
alla Malegno-Borno, in cui picchia violentemente contro le
protezioni procurandosi anche alcune fratture. Dal 2000 in
poi avviene la definitiva consacrazione del talento
agonistico di Faggioli: a suon di vittorie (ben 9 su dieci
gare disputate, più un secondo posto) vince a mani basse
il titolo di Campione Italiano della Montagna (di
Classe CN3) e si guadagna anche il primo Oscar dei
"Caschi d'Oro" dedicato da Autosprint in memoria di Fabio
Danti. Il 2001 lo vede protagonista sempre nei Prototipi
in Classe 3000, dove conquista la piazza d'onore assoluta
nel Civm. Nel 2002 aggiunge un record ai records, vince
infatti per la prima volta il Civm assoluto
aggiudicandosi quasi tutte le gare (tranne una) e
diventando di fatto il più giovane pilota a fregiarsi del
Titolo Nazionale, a soli 24 anni. Successo bissato
immediatamente l'anno seguente, in cui conquista anche il
2° posto nel Campionato Europeo. Inizia a inanellare una
lunga serie di vittorie assolute, battendo quasi tutti i
record nelle gare in salita di tutta Europa.
Nel 2003 con questa Osella PA20-S giunge 4° assoluto a 14" dal vincitore Denny Zardo (foto di Gianni Tomazzoni)
Complessivamente il pilota toscano ha collezionato una serie impressionante di allori: undici volte Campione Europeo della Montagna (2005-2009-2010-2011-2012-2013-2014-2015-2016-2017-2019) con inoltre quattordici titoli di Campione Italiano "Civm (2002-2003-2004-2006-2007-2010-2011-2012-2013-2014-2015-2016-2019-2020).
Nel
2018 ha inoltre preso parte alla difficile gara in
salita "Pike's Peak International Hillclimb" in
Colorado (Usa) dove al volante di una Norma M20-FC è
giunto 2° assoluto, aggiungendo prestigio alla sua
notevole carriera.
Nonostante
questo notevole carniere zeppo di successi (davvero
impressionante e poco usuale per un pilota poco più
che quarantenne di questa specialità) non è ancora
riuscito a vincere la "Malegno-Ossimo-Borno". Per
alcuni può sembrare che Simone non abbia in
particolare simpatia questa gara, per il fatto che da
anni non vi prende parte: ne avrebbe ben donde, visto
che per due edizioni consecutive è stato protagonista
di due incidenti piuttosto seri; tuttavia anche nelle
edizioni successive fino al 2005 (ovvero l'ultima ad
avere validità europea) è sempre stato tra i
concorrenti di primo piano, mentre negli ultimi anni
lo si è visto più che altro nei panni di "team
manager" fornendo assistenza per altri piloti: il suo
"Team Faggioli" è stato supportato ufficialmente da
Enzo Osella, il famoso costruttore torinese.
Ma
finalmente nel 2021, con il rientro nella serie Civm,
"Super Simo" torna a Malegno a confrontarsi in un
"triello" con Christian Merli e Damiano Cubeda: vince
la gara segnando il nuovo record del tracciato,
mettendo il suo primo sigillo sull'Albo d'Oro del
Trofeo Vallecamonica. Si ripete per altre tre volte
consecutive nel 2022, 2023 e 2024, eguagliando il poker
del lumezzanese "Pam" (Marsilio Pasotti) indiscusso
protagonista delle gare in salita negli anni '60/70.
2008 - Come "team manager" con la monoposto affidata a David Baldi, a sinistra nella foto (foto Salvetti)