Un sorridente Fausto Bormolini nell'abitacolo della sua Reynard (foto di Ketty e Tazio)



Non è raro, nel mondo del motorsport, imbattersi in intere "famiglie da corsa" che viaggiano da una parte all'altra del mondo alla ricerca di emozioni, da vivere e da offrire, nelle gare automobilistiche. Tra la Formula 1 e le importanti corse americane abbiamo come esempio la dinastia degli Andretti (il capostipite Mario fu Campione del Mondo F.1); nelle gare in salita gli esempi sono molteplici e quasi si fatica a tenerne il conto, a conferma di quanto la passione per la velocità in montagna sia estremamente contagiosa.
Fausto Bormolini ha ereditato questa passione dal papà Luigi, ma gli stimoli per iniziare a correre glieli offre il fratello Mauro, a sua volta pilota e anch'esso mosso dall'amore per le salite sulla spinta dell'entusiasmo del padre che ha iniziato a correre relativamente tardi.
Fausto nasce a Livigno (SO) nel 1961, inizia a correre nelle gare locali sul ghiaccio. Il suo esordio sulle quattro ruote in salita risale al 1985, quando fa le sue prime esperienze con una Talbot Samba Rally Gr.N. Papà è già molto popolare nell'ambiente, ha già all'attivo diverse vittorie di Classe ottenute a partire dagli anni '70 con una Fiat 128 e in seguito con la Porsche. Anche il fratello Mauro
spopola con la Fiat 128 nel Gruppo 2, dove anche a Malegno ottiene sempre ottimi piazzamenti in Classe 1150.





1986: una rarità: Fausto Bormolini in un Rally, precisamente al "4° Rally Vallecamonica" nel 1986, come navigatore del fratello Mauro
(© A2 Alquati - Milano)


Per quattro anni Bormolini "si fa le ossa" con la piccola Talbot, poi dopo un breve periodo nelle Auto Storiche inizia a fare sul serio, correndo con una Porsche 911 Gruppo B: siamo nel 1988 quando con la vettura tedesca conquista un 2° posto di Classe +3000 a Borno, alle spalle di un grande specialista dei rallies, Alberto Montini (anch'esso su Porsche).

Ma è con l'avvento degli anni '90 che Fausto vuol fare il grande salto: il suo grande amore è la categoria delle vetture Sport Prototipo e decide di iscriversi ad alcune gare con una Stenger C3. Nel 2001 alla "Malegno-Borno" vince subito la Classe 1600 in 4'27"64, migliorandosi l'anno successivo quando ritoccando il suo tempo personale di quattro secondi vince nuovamente la Classe ma finisce anche decimo nella graduatoria assoluta.






Edizione 1992: con la Stenger C3 Bormolini vince la sua Classe e giunge 10° assoluto (foto Edo AecgVideo)



Per ritrovarlo nelle posizioni alte della classifica generale bisogna aspettare un altro po', quando passa ad una Lucchini-BMW con la quale incomincia a mettersi alle spalle qualche avversario anche più "blasonato" (nel 1996 ad esempio, taglia il traguardo di Borno con un 7° posto assoluto, davanti ai veterani Mario Caliceti, Maurizio Roasio e addirittura Mauro Nesti).






1996 - Settimo posto assoluto a Borno su Lucchini-BMW (foto di Walter Letari - Facebook)


Con la Lucchini corre per diverse stagioni almeno fino al 1999, cogliendo sempre ottimi risultati. Ma un ulteriore salto qualitativo lo compie a partire dal 2000: si presenta alle gare con una nuova Osella PA20. Un grande 4° posto assoluto lo ottiene alla "Malegno-Borno" dietro al vincitore Franz Tschager, a Franco Cinelli e Rosario Iaquinta. Inizia a pensare al Campionato Europeo...





1998 - Alla partenza di Malegno dove conquista un 8° assoluto (foto di Tonino Menichetti)






  Anno 2000: un quasi "azzurro-Nesti" fa contrasto con il verde delle montagne, ma è l'Osella PA20 di Bormolini
(foto di Walter Letari)



Comincia infatti a prediligere le gare di Campionato Europeo poichè, per sua stessa ammissione, abitando e lavorando a Livigno gli viene più facile gestire la questione logistica nelle trasferte all'estero, piuttosto che quelle nelle zone italiane del Centro-Sud che richiede il Campionato Italiano. In questo modo riesce a conciliare passione per le gare e lavoro senza alcun problema, tenendo fede al fatto -e gli va dato atto di grande umiltà- che i piloti delle gare in salita sono perlopiù dei dilettanti, gente che finita la gara se ne torna a casa e il lunedì torna a fare un lavoro spesso completamente differente (mentre molti di essi si atteggiano come fossero veri professionisti, prendendosi sin troppo sul serio).
Malgrado questo suo mantenere una situazione "low profile" il suo talento lo porta comunque a raggiungere risultati di grande spessore: già con l'Osella PA20 si porta spesso nei primi posti assoluti (a Borno per esempio coglie un 3° nel 2003, così come nel 2004) ed anche nel Campionato Europeo conquista innumerevoli volte il podio della classifica finale.





Fausto Bormolini (Osella PA20-S) vola verso il 3° posto assoluto, alle spalle di Denny Zardo e Omar Magliona
(foto di Gianni Tomazzoni)


Dal 2006 passa alle monoposto Formula 3000, che in quel periodo stanno andando per la maggiore (surclassando persino le vetture Sport Prototipo): dapprima fa qualche stagione al volante di una Lola, per poi prendere tra le mani una Reynard-95D che utilizzerà per molte edizioni del Campionato Europeo. Sono i suoi anni migliori, dove conquista anche delle vittorie assolute: nel 2006 e 2009 alla "Slovakia Matador", nel 2007 alla "Buzetsky-Dani" in Croazia, nel 2009 a Rechberg in Austria, nel 2010 la "Subida al Fito" in Spagna, nel 2011 la "Rampa Internacional de Falperra" in Portogallo (e una, rocambolesca, anche alla "Malegno-Borno" nel 2014 con la Reynard K-02 e dedicata al papà, da poco scomparso) diventando cinque volte Vicecampione Europeo.
Negli anni seguenti, la passione porta Bormolini a disputare comunque un Campionato Europeo dopo l'altro anche se la sua Reynard, ancora competitiva, non può competere con i nuovi "mostri" Osella FA30 e Norma M20-FC e le vittorie assolute diventano un affare esclusivo tra gli italiani Simone Faggioli e Christian Merli, con il ceco Milos Benes come terzo incomodo.
Riesce comunque, nelle ultime stagioni, a chiudere bene in graduatoria generale: ad esempio nel 2017 finisce 7° con 156 punti, 8° nel 2018 con 120 punti e 14° nel 2019 con 64 punti totali.
Questa è la luminosa carriera automobilistica di Fausto Bormolini, una bella e gentile persona dai sani principi morali che in ogni luogo dove si reca a correre trova sempre centinaia di Fans che gli vogliono bene e che lo attendono con affetto.





La splendida vittoria di Bormolini (Reynard K-02) nel 2015 (foto di Paolo Venturi)




Il suo "cameracar" nell'edizione 2021. Tempo di manche: 3'53"67 (ringraziamo Fausto Bormolini per il filmato)