Ezio Baribbi (foto di Francesco Ruggeri)



Con i suoi quattro titoli consecutivi di Campione Italiano della Montagna (1985-86-87-88, uno riservato ai prototipi e tre Assoluti), Ezio Baribbi si classifica di diritto tra i più titolati piloti italiani, con un palmarès di oltre 150 vittorie assolute.

Tra i nati del 1947, bresciano di Cellatica, inizia la sua attività agonistica nelle gare in salita con una A112 Gr.1. All'edizione 1973 della "Malegno-Ossimo-Borno" (gara del suo debutto), nella Classe 1000 dove viene iscritto figura una trentina di concorrenti. Il giovane Ezio ha appena acquistato la piccola autovettura dell'Autobianchi il giovedì precedente la gara: ha appena il tempo per fare all'utilitaria i dovuti adattamenti di sicurezza per poterla iscrivere alla competizione. Le prove del sabato non sono però incoraggianti: chiude ultimo di categoria. Ma la domenica, giorno della gara, tutto cambia: le condizioni meteo versano al brutto, la corsa si svolge sotto la pioggia. Baribbi si trova incredibilmente a suo agio, tant'è che sorprendentemente mette tutti in fila, vincendo la Classe a 78 chilometri orari di media e infliggendo al secondo classificato "Calimero" (pure su A112) oltre sei secondi di distacco!

Entro breve il salto di categoria ed ecco quindi Baribbi presentarsi, sempre nelle cronoscalate, con una Alpine 2000 Gr.3. Con la vettura francese il bresciano coglie la vittoria di Classe al Trofeo Vallecamonica 1975, davanti a Gancio Andreoli e Luciano Dal Ben. L'anno successivo è quello del debutto sulle vetture Sport: alla guida di una AMS 1000 inizia a mettersi in evidenza con risultati sorprendenti (tra tutti un 10° posto Assoluto alla Malegno-Borno del 1976 ottenuto davanti a numerose vetture di cilindrata superiore). E' pronto quindi anche per le gare in pista, cimentandosi con successo nei circuiti del Campionato Italiano Sport e guadagnandosi il 1° posto assoluto, sempre nella Classe 1000, nel 1977, vincendo ben nove gare su dieci. Le spese per correre in circuito però si sono fatte spaventosamente alte, così Ezio si trova praticamente costretto a tornare alle salite, consapevole di dover affrontare -in un ambiente ben diverso da quello pistaiolo- un lungo apprendistato.





Il debutto di Baribbi con la A112 nel 1973 in una piovosa Malegno-Borno (© Actualfoto - Bologna)


L'ambiente delle cronoscalate appare molto congeniale a Baribbi, il quale riprende a confermare il suo potenziale: al volante di un'Osella PA-9 1600 rossa fiammante, si concede il lusso di mettersi alle spalle avversari sulla carta più forti, compresi i piloti iscritti con Prototipi a propulsore di cilindrata 2 litri. Uno straordinario 4° posto assoluto a Borno nel 1982 (culminato con la vittoria in Classe 1600) pone il bresciano al centro dell'attenzione e lo annovera nella cerchia dei favoriti alla vittoria assoluta in alcune gare del 1983. Inizia così a cogliere i primi importanti successi verso la metà degli anni '80, quando finalmente riesce anch'esso a procurarsi una biposto Osella all'altezza delle sue ambizioni, una PA-10 con motore Bmw 2000 che sfoggia una nuova livrea bianco-rossa. Giunge spesso secondo assoluto dietro a "Re" Mauro Nesti, il quale a 50 anni continua incontrastato la sua inarrestabile marcia di "ammazzasalite", ma che da qualche tempo inizia a sentire sempre più da vicino il fiato sul collo del giovane avversario. I tempi sono ormai maturi per un "sorpasso" e questo accade proprio a Borno, davanti al pubblico di casa, nel Trofeo Vallecamonica edizione 1986: cogliendo l'opportunità di un'improvvisa incertezza meccanica sull'Osella Cebora del "Re della Montagna" (alla quale cerca di rimediare intervenendo con i suoi meccanici sulla vettura dopo un turno di prova non particolarmente brillante), Baribbi riesce finalmente  nell'impresa di batterlo. Pur non riuscendo ad avvicinarsi al record del tracciato -stabilito due anni prima dallo stesso Nesti in 3'46"00- la sconfitta inflitta al plurititolato campione toscano scatena grande senzazione nell'ambiente del motorsport: Nesti è infatti da anni un protagonista assoluto nelle gare in salita, solo in rare occasioni messo dietro da avversari di prim'ordine a livello continentale. Sarà proprio Baribbi il pilota che riuscirà più volte a battere il "Re della Montagna" nel corso della sua carriera: a partire da quel 1986 e per un buon decennio, il duello tra Nesti e Baribbi garantirà grandi emozioni tra il pubblico nelle cronoscalate di tutta Italia fino all'alba degli anni 2000.





1982: Baribbi alla partenza con l'Osella 1600 (© Foto Gilberti - Malegno)


Gli anni '90 vedono Baribbi meno interessato sul fronte del Civm; in compenso si diverte partecipando a numerose gare nel Sud Italia e in Sardegna vincendone molte, soprattutto in terra isolana (la "Iglesias-Sant'Angelo", la "Cuglieri-La Madonnina" vinta 4 volte e la "Alghero-Scala Piccada" addirittura 9 volte di cui quattro consecutivamente tra il 1985 e il 1988). Vince anche il Premio "Pilota più amato", istutuito dal settimanale Autosprint e frutto di un primo posto nel sondaggio grazie al voto dei lettori.

Nella seconda metà degli anni '90 irrompono i Prototipi CN (dotati di propulsori derivati dalla produzione di serie e di numerose modifiche a livello regolamentare): nuovi giovani campioni iniziano ad emergere (Fabio Danti, Franz Tschager, Pasquale Irlando e Mirko Savoldi tra i nomi di maggior spicco); Nesti si adegua e si rimette in gioco continuando a vincere gare e campionati mentre Baribbi, anche lui aggiornatosi ai nuovi regolamenti con nuove vetture Prototipo, pare invece diradare sempre più le sue apparizioni in gara con risultati estremamente alterni (ancora alcune brillanti vittorie ma anche guai meccanici di un'ancora acerba Osella PA20-S) fino a decidere di lasciare definitivamente le corse, alle soglie del Terzo Millennio, per coincidenza proprio contemporaneamente all'amico-rivale Mauro Nesti, il quale abbandona temporaneamente le competizioni in seguito alla tragica scomparsa del suo "erede" Fabio Danti.


Baribbi non ha mai preso parte al Campionato Europeo della Montagna: inizialmente intenzionato a disputare l'edizione 1986, si rendeva conto che sarebbe servito un altro lungo impegno per assimilare alla perfezione tutti i più importanti tracciati Europei al di fuori dell'Italia; in seconda analisi l'impressione che all'Europeo, rispetto al "Tricolore", venisse dato meno riscontro da parte dei mass-media nostrani(fatto invece più volte smentito da "Re" Nesti il quale affermava che le salite in Italia fossero praticamente ignorate, quando invece in altri Paesi europei godevano addirittura della diretta Tv).








1984 - Iniziano i grandi duelli contro Mauro Nesti...
(Foto Gilberti - Malegno)






1998 - Una delle ultime partecipazioni di Baribbi al Trofeo Vallecamonica
(foto di Claudio Baribbi)