DUE CLASSIFICHE PER DUE VINCITORI, MA IL MIGLIORE ASSOLUTO E'
BORMOLINI

Fausto Bormolini (Reynard K-02) finalmente conquista la sua prima vittoria a Borno (foto Salvetti)
Il prologo al venerdì sera, con una
serata “amarcord” in cui sono intervenuti alcuni piloti
storici, i quali hanno raccontato le loro esperienze e le
loro emozioni vissute in mezzo secolo di gare.
Abbiamo anche ricordato quanto è stata faticosa la “risalita” della nostra cronoscalata, dopo che per diversi anni le svariate peripezie hanno mantenuto la Malegno-Borno un po' a singhiozzo. Anni difficili, in cui anche il grande pubblico era venuto a mancare e che pian piano è ritornato progressivamente ad affacciarsi sui tornanti di casa nostra, ogni anno sempre più numeroso. Anche quest'anno è stato rilevato un ulteriore incremento di spettatori rispetto all'anno passato. Buon segno, che la cinquantenne gara in salita sta vivendo una seconda giovinezza.
Non manca la visita di alcuni
ispettori internazionali, il cui compito è di valutare se vi
sono i requisiti per ambire a un reinserimento a breve
termine nel Campionato Europeo. Si aspetta e si spera...
Alla vigilia della competizione, fari puntati su un folto numero di “big”. Assenti quest'anno i due svizzeri Ducommun e Volluz, rimasti improvvisamente col cerino in mano per questioni totalmente estranee ai loro meriti sportivi. Si ripresenta al via il trentino Christian Merli, vincitore dell'ultima edizione: questa volta, pur se sempre tra i favoriti, deve vedersela contro i sempre più agguerriti Mirko Zanardini e Luca Tosini, il “sempreverde” (e fresco vicecampione europeo) Fausto Bormolini, l'intramontabile Giulio Regosa e soprattutto la rivelazione di questa stagione, il camuno Paride Macario, reduce da uno splendido terzo posto assoluto nella gara di CIVM “Trofeo Fagioli” a Gubbio. Ma il folto gruppo di aspiranti all'assoluto inizia presto ad accusare defezioni ancor prima che la gara vada in scena: Regosa deve rinunciare, a causa di un infortunio ad una mano occorsogli in un banale incidente in moto. Si limiterà a partecipare come spettatore.
Già nelle prove, il giovane Macario
esce di scena dopo poche curve: la sua Lola Evo Judd va a
prendere confidenza con il muro. Il danno è tale da
impedirgli di prendere parte alla gara. Peccato davvero!
Nella stessa giornata, i concorrenti salgono inizialmente con prodenza, difatti i tempi non destano molto entusiasmo: tutti sopra i 4 minuti (non dimentichiamo che anche quest'anno al percorso è stata apportata la modifica, con l'aggiunta delle chicanes artificiali). La seconda tornata di prove inizia però a delineare i pronostici, con una bella prestazione di Mirko Zanardini che ferma il cronometro su un ottimo 3'58”44, seguito da Fausto Bormolini ad oltre un secondo. Terzo è Luca Tosini, ma è tallonato a pochi centesimi dallo svizzero Tiziano Riva che di fatto si inserisce nel lotto dei possibili vincitori. Al debutto nel gruppo delle vetture sport, anche il giovane Cesare Brusa impressiona in modo favorevole, con un'Osella Pa21/S fornitagli dalla Squadra Corse “Angelo Caffi”.
La domenica mattina con un clima impeccabile la gara scatta puntuale alle 9, con la scalata delle Auto Storiche e per una buona mezzora ci si ritrova catapultati negli anni '80 tra vetture Fiat 128, Fiat Ritmo, Lancia Beta, Osella, Fiat X1/9 e Porsche 911 con il loro rombo inconfondibile. Vince Piero Lottini su Osella Pa9/90 in 8'58”80 con miglior tempo in Gara2 di 4'28”84. Siamo un po' lontani dai tempi fatti segnare venti e passa anni fa dai “mostri” Nesti, Baribbi, Regosa, Casasola ecc con questo stesso tipo di vetture, ma ben sappiamo che gli anni passano anche per esse, ed è già un piacere poterle rivedere in azione come negli anni d'oro.
La gara del TIVM invece offre subito il primo colpo di scena in Gara1, con l'uscita di uno dei favoriti: Zanardini incappa in un testacoda un chilometro dopo il via, sbattendo il posteriore della sua Osella contro il muro. Riparte pur perdendo tempo prezioso (una ventina di secondi che avrebbero compromesso la sua gara) ma accorgendosi di aver danneggiato l'alettone posteriore è costretto a ritirarsi. Il secondo colpo di scena arriva sempre in Gara1, con ben tre piloti che fanno segnare più o meno lo stesso tempo, scendendo sotto i 4 minuti: rispettivamente Tosini, Bormolini e Riva. Il primo segna un ottimo 3'57”26. Gli altri due, a pochissimi centesimi, Con Merli che di un soffio rimane sopra il muro dei 4'. Migliora anche Brusa, che rispetto alle prove abbassa il suo crono di oltre 5 secondi.
La Gara2 fornisce quindi la giusta tensione, con i valori sostanzialmente altissimi ma ben equilibrati.
Merli non riesce purtroppo a ripetere la prestazione di Gara1 e anzi, peggiora leggermente facendo segnare un 4'03”74 che non è nel suo standard e che di fatto lo taglia fuori dalla lotta per l'assoluto.
Ma ecco un altro colpo di scena: sale Tiziano Riva e ferma i cronometri su uno splendido 3'58”86 che lo porta subito al primo posto provvisorio. Dopo la salita senza lode nè infamia di Vaclav Janik, 4'13”68 con una Lola 302/50, ecco che scattano dal via rispettivamente Bormolini e Tosini. Ma stavolta, proprio negli istanti finali della gara, ci mette lo zampino (chi si rivede!) la pioggia che è stata la protagonista assoluta di questa estate un po' balorda e che da tempo immemore alla Malegno-Borno fa spesso la sua comparsa, questa volta rimescolando le carte in tavola e regalandoci ulteriori sorprese.
Passa indenne Bormolini, il quale è talmente determinato a cercare la vittoria che quasi neppure si accorge di qualche rivolo d'acqua formatosi tra Ossimo e Borno. Al traguardo arriva in 3'57”23 che rimane il miglior tempo assoluto di tutta la giornata. Forse un po' meno abituato a queste improvvise sortite acquatiche, Tosini preferisce usare prudenza (anche per evitare danni alla vettura) alzando leggermente il piede dall'acceleratore e di conseguenza anche il tempo finale: 4'00”59.
Bisogna comunque dire che contro la
lunghissima esperienza di Bormolini in tutto il continente
con vetture Sport e Formula, il più giovane Tosini non ha
invece molte occasioni di poter apprendere i segreti di una
macchina come l'Osella FA30, essendo rimasta questa l'unica
gara in salita presente in Lombardia. Un fatto che penalizza
non poco i molti piloti locali che spesso non hanno i mezzi
per affrontare impegnative trasferte oltre provincia e si
devono accontentare di sfogarsi sulle ormai esigue gare
automobilistiche nostrane rimaste (come qualche Rally).
Lo stesso Bormolini riconosce con spirito sportivo e umano che senza questa piccola pioggia e con anche Zanardini al via, forse gli esiti finali della gara sarebbero potuti essere diversi.
L'ultimo colpo di scena di questa bellissima edizione viene dalle classifiche: quest'anno infatti vengono stilate le graduatorie sia per quel che riguarda la CSAI, sia per la FIA a livello internazionale. Questo ha comportato una mal interpretazione ed anche un pizzico di sorpresa tra gli spettatori meno “ferrati” sui regolamenti, i quali hanno visto premiare anche Tiziano Riva sul gradino più alto del podio, oltre a Fausto Bormolini.
Si rende necessario spiegare infatti, che la vettura di Bormolini (la Reynard K02) essendo improntata in assetto di gara conforme solo per il Campionato Europeo, viene esclusa dalla classifica CSAI per cui, pur avendo vinto l'assoluto secondo la graduatoria FIA, viene privato del Trofeo Vallecamonica che alla fine è quindi assegnato a Tiziano Riva (Reynard 92D Cosworth). Praticamente è come se avessimo due vincitori, anche se, a onor di cronaca, colui che ha segnato il miglior tempo assoluto –senza nulla togliere a Riva- è stato il pilota di Livigno. Una bellissima edizione, sinora la più "social" di tutte, con numerosi spettatori che armati di mezzi tecnologici di ultima generazione (smartphone, tablet ecc) hanno condiviso tra di loro (e con gli appassionati forzatamente assenti dalla gara) da una parte all'altra del tracciato immagini, filmati, on-board, informazioni in tempo reale e quant'altro.